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POVERI CANI CHE ABBAIANO
Il Tar Puglia con la sentenza numero 2684/15 si è soffermato su di una vicenda, quantomeno grottesca, concernete un’ordinanza del sindaco ex art 54 co 4 del d.legsl. 267/00 relativa al rumore eccessivo prodotto da due cani che abbaiavano ai passanti.
L’ordinanza conteneva addirittura un’ingiunzione per il destinatario a impedire l’accesso dei due cani sulla parte del fondo del loro proprietario, posto a ridosso di quella del suo vicino, di installare una struttura capace di ridurre l’intensità del suono prodotto dall’ abbaiare dai due cani al passaggio di persone entro un termine di dieci giorni.
Il provvedimento surreale reso dal sindaco in realtà si fonda su di un potere riconosciuto a tale soggetto dal cd tuel, ma saldato a vicende eccezionali e impreviste capaci di minare la salute e la pubblica incolumità e non superabili con gli strumenti ordinari approntati dall’ordinamento. Strumento tra l’altro utilizzabile laddove vi sia un substrato di prove chiare e non mere presunzioni.
Nel caso di specie, invece, lo strumento era utilizzato per eliminare l’abbaiare di due cani al passaggio di persone senza che ricorresse alcun elemento idoneo a ledere la salute o l’incolumità pubblica.
Per queste ragioni il Tar caduca il provvedimento accoglie il ricorso e soprattutto permette ai cani di abbaiare e al sindaco di occuparsi di altro.
La vicenda curiosa rinvia al malcostume spesso analizzato delle corti circa l’uso di uno strumento generale ed eccezionale offerto al primo cittadino che di norma rappresenta il caso tipico di eccesso di potere. Eccesso che talvolta cela un interesse privatistico che è d’uopo contrastare con fermezza maggiore quando colpisce gli animali.
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